Semi da coltivare

Domenica, 1 settembre, nella cattedrale di Cagliari, tre giovani della nostra diocesi diventeranno sacerdoti. Tra essi anche Gianmarco, seminarista di Burcei, che per due anni ha svolto il ministero pastorale, previsto nella formazione del Seminario, nella nostra comunità parrocchiale. Di questi tempi tre nuovi sacerdoti sono veramente un dono per la nostra chiesa: infatti anche diverse parrocchie della nostra diocesi non possono più contare sulla presenza stabile del parroco e anche l’età media dei sacerdoti comincia a non permettere un avvicendamento significativo e puntuale nel servizio pastorale. Ogni giorno nella nostra parrocchia preghiamo per le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata: non perché siano numerose quanto “consapevoli, mature e sante”. Siamo sicuri che il Signore continua a chiamare, non smette di proporre ancora oggi come scelta di vita “stare con Lui e seguirlo” con tutto se stessi nella Chiesa. Penso che anche io, come parroco, dovrei fare ancor di più la mia parte: nel dono di me per la parrocchia affidatami, nella preghiera e nell’impegno tra i ragazzi e i giovani anche sul versante vocazionale. Se ripenso al momento in cui si è acceso in me il desiderio di iniziare il cammino per diventare sacerdote non posso non pensarlo, tra le altre persone, se non a partire dall’esempio del mio parroco. Tantissimo possiamo fare nei gruppi di catechismo e di oratorio suggerendo percorsi che aiutino i ragazzi e i giovani a domandarsi verso dove e verso chi orientare la propria vita, non escludendo la scelta di “lasciare tutto per seguire il Signore” da sacerdoti e da consacrati. Molto di più può fare l’intera comunità creando quel clima di ascolto di Dio, di preghiera e di sincera fraternità che costituiscono il grembo vitale perché nel cuore di un ragazzo e di una ragazza sbocci il desiderio di donarsi a Dio e di spendersi per il Vangelo che costruisce legami significativi di vita e comunità. “La chiamata di Dio avviene attraverso la mediazione comunitaria. Dio ci chiama a far parte della Chiesa e, dopo una certa maturazione in essa, ci dona una vocazione specifica.” Così ha scritto papa Francesco in uno dei suoi messaggi per la Giornata Mondiale delle vocazioni. Così, pregando per i nostri giovani e ragazzi che portano nel cuore, forse con incertezza o timore o senso di inadeguatezza, il sospiro e il sussulto della chiamata di Dio, cresciamo sempre di più come comunità che fa sua l’urgenza della conversione e dell’autentica testimonianza evangelica.

don Emanuele