Nulla ci è estraneo

Di questi tempi, come cristiani, siamo profondamente sollecitati a guardare il mondo in cui anche noi siamo immersi e, senza tirarci indietro, qualora ciò fosse possibile, chiederci in che modo, con quale novità e impegno possiamo farci carico delle gioie e delle speranze degli uomini che con noi condividono spazio e tempo contemporanei. Le vicende politiche del nostro paese ci inquietano e, per certi versi, ci devono preoccupare non solo perché è in forte gioco la tenuta economica complessiva, con inevitabili ricadute su scelte e conseguenze per le famiglie e per i più fragili, ma anche per la mancanza di una visione lungimirante che davvero abbia a cuore la risoluzione degli impellenti problemi reali della gente. Anche se all’Italia non mancano né uomini e donne né competenze né idee per una possibile, ma niente affatto facile, stagione di buon governo e di piena ripresa di ruolo in Europa, a noi cristiani, anche nelle quotidiane discussioni sull’attuale scenario, è chiesto di essere fedeli al Vangelo e ai suoi capisaldi. Non un Vangelo da esibire a vessillo insieme ad altri importanti simboli della fede, per poi smentirlo nelle scelte, nell’impostazione e nella concretezza delle situazioni: il Vangelo, insieme al tesoro della Dottrina sociale della Chiesa, illumina e fa da riferimento nel “qui e ora” delle urgenze e delle situazioni conosciute ed inedite che continuamente ci vengono proposte. Prenderci cura anche così del nostro paese, per ciò che a noi compete: con la preghiera, con l’informazione approfondita e non epidermica, senza ideologie che impediscono di guardare con verità e discernimento le singole tematiche, con un faticoso ma necessario lavoro di conoscenza e di riscoperta del messaggio cristiano nel sociale e nella politica. Provando, poi, a ridurre lo zoom, ci rendiamo conto di quanto l’esempio e il richiamo di chi porta nel cuore la passione per Cristo, possa essere decisivo anche per la nostra città: negli occhi di tutti il progressivo degrado di alcune strade invase da rifiuti e la percezione di impotenza riferito all’inciviltà e alla superficialità con cui viene trattato l’ambiente. È importante fare la nostra parte anche in questo senso: contribuendo a creare il clima di rispetto e di legalità che, anche in questi tempi, non bisogna mai dare per scontato e collaborando attivamente con quelle che potranno essere indicazioni e normative a riguardo. Guardando a casa nostra e oltre, come non considerare la piaga degli incendi divoratori di vita e di speranza: fiamme in Sardegna come in Amazzonia, il polmone del nostro pianeta che produce il 20% del nostro ossigeno. “La fede nel Figlio di Dio fatto uomo in Gesù di Nazaret non ci separa dalla realtà, ma ci permette di cogliere il suo significato più profondo” ha scritto Papa Francesco nella Laudato sì. Davvero nulla di ciò che viviamo e di ciò che ci sta attorno ci può essere estraneo e da nulla possiamo prendere le distanze.

don Emanuele