Nove amici per nove giorni.

Prima del Natale, l’antica tradizione della Chiesa, ha confezionato un percorso nel percorso dell’avvento per intensificare l’ardente attesa verso Betlemme. È questo il senso della Novena di Natale, intesa non solo come melodie capaci di accendere emozioni e sensazioni senza le quali non “si sente che sta arrivando Natale”, ma anche come strutturazione di Parola di Dio, personaggi ed inviti alla preghiera attraverso i quali alimentare e cadenzare i nostri passi incontro alla Luce nella notte di Betlemme. “Regem venturum Dominum, venite adoremus”: l’invito pressante della liturgia dal 16 dicembre è proprio quello di mettersi interiormente in cammino, accogliere la chiamata a fare nostra l’attesa e la fede di Maria, la concreta premura di Giuseppe, la gratitudine di Elisabetta e la profezia di Zaccaria. Ingredienti necessari perché il Natale, nel senso teologico, sia significativo e significante per il nostro tempo e la nostra storia. Proprio in questo dicembre 2019. La Novena dei bambini e dei ragazzi di quest’anno sarà strutturata dando voce ad alcuni testimoni che ci racconteranno come ci si prepara al Natale in alcuni paesi del mondo lontani da noi: dall’Africa, al Cile, passando per la Francia, la Polonia e le Filippine, approdando alla fine proprio in Palestina. Entrare così, in quel clima di parole, suoni, attese, cibi e speranze che dappertutto accompagnano i giorni che precedono il Natale. La Novena per i più grandi, provando a dare voce in latino ad antichissime melodie della tradizione cristiana, genera ricordi, armonie e pensieri che riportano alla gioia della fanciullezza, quando davvero si attendeva Natale in un modo tutto speciale. Ma siamo certi che proprio la Novena ha il potere di liberare dal sonno quella semplicità di bambini che ognuno, nonostante l’età anagrafica avanzi, porta con sé. Per il clima che lo contraddistingue, il Natale è una festa universale. Anche chi non si professa credente, infatti, può percepire in questa annuale ricorrenza cristiana qualcosa di straordinario e di trascendente, qualcosa di intimo che parla al cuore. E’ la festa che canta il dono della vita. La nascita di un bambino dovrebbe essere sempre un evento che reca gioia; l’abbraccio di un neonato suscita normalmente sentimenti di attenzione e di premura, di commozione e di tenerezza.

Avvicinandoci al Natale, per ognuno di questi 9 giorni della Novena, scegliamo un amico, un vicino, un parente, anche uno sconosciuto che diventerà conosciuto, a cui parlare di Gesù e a cui porgere, con tenerezza e misericordia, il regalo della nostra vicinanza e della nostra preghiera.

don Emanuele