Non sprovveduti ma fiduciosi!

Procedono, finalmente con il giusto e preventivato ritmo, i lavori nella nostra chiesa parrocchiale. Quelli riguardanti la copertura interna hanno richiesto una revisione del progetto iniziale ed ora si sta provvedendo all’installazione dei pannelli in cartongesso fonoassorbenti che, oltre a mettere in sicurezza l’aula liturgica, hanno il duplice beneficio di fare da isolanti termici e di contribuire, nell’acustica, ad una diffusione più omogenea dei suoni. Anche la sistemazione del presbiterio, con gli interventi di valorizzazione dell’altare, della sede e dell’ambone, e il fonte battesimale, sono ad oggi in lavorazione e, contestualmente al resto, nei prossimi giorni verranno posizionati e sistemati.

Interventi che certo richiedono sacrificio e disagio, che riservano come sempre inconvenienti, imprevisti e ritardi e che generano anche quel senso di incertezza e di attesa tipico di quando si mette mano a qualcosa di davvero caro, come per noi la nostra “casa”. In questi trent’anni dalla sua costruzione la chiesa parrocchiale ha conosciuto altri interventi importanti di ristrutturazione e di adeguamento; ha attraversato anche le varie tappe con cui la sensibilità liturgica del Concilio Vaticano II è stata accolta e recepita; ha sicuramente beneficiato di un’attenzione particolare per renderla più accogliente e dignitosa. Come non pensare al quel grigio “cemento armato” dei primi anni per poi passare all’attuale colore che, al tempo di don Alfredo, insieme ad altri interventi, ha contribuito a rendere più luminosa e “invitante alla luce di Dio” la chiesa! Anche in questi ultimi anni, insieme al significativo apparato iconografico (tabernacolo, spazio mariano, tavole dei santi e beati) e a diversi altri piccoli e grandi interventi, la chiesa “di pietra” è stata destinataria di tante attenzioni: per renderla più accogliente, per aiutarci a pregare insieme e a sentirci bene nelle nostre soste personali, per ridonarci l’essenzialità e la bellezza di seguire il Signore e di partecipare alla sua Pasqua. Interventi, anche dal punto di vista economico, non sprovveduti: frutto di un lungo e ponderato ragionamento e di quel quotidiano “lavoro di formichina” che ben si conosce nelle famiglie, dentro un percorso di fiducia e competenza espresso dal Consiglio per gli affari economici parrocchiale, e senza voler gravare in modo determinante sul fondo della parrocchia, destinato alla cura degli ambienti, all’evangelizzazione, alla carità. Con nel cuore, sempre e senza tentennamenti, una grande fiducia nella Provvidenza che si fa vicina come e quando, creativamente, sa e vuole. Nel volto, nella generosità e nella vicinanza di chi, conosciuto o in silenzio, sente la parrocchia come “casa” sua.

don Emanuele