L’unità dei cristiani

Forse passa sempre un po’ inosservata, ma la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani costituisce un’importante occasione di riflessione, invocazione e impegno ne corso dell’anno liturgico. Dal 18 al 25 gennaio, si sceglie non tanto di pensare alle fratture e difficoltà vissute nei secoli dai discepoli di Cristo ma, accogliendosi reciprocamente, si fa il passo di saper cogliere come, nonostante tutto, insieme possiamo dire e dare tanto per la fraternità, l’unità e l’anelito di pace del mondo intero. Il Vangelo che come cristiani leggiamo e cerchiamo di vivere, ci chiede e ci da la forza ad assumere questo prezioso ed indelegabile compito per il tempo che viviamo. A partire dalle concrete comunità e dalle occasioni sempre più frequenti di incontro con espressioni di fede non nostre, prima di soffermarci solo su ciò che costituisce differenza dottrinale, morale e teologica tra ortodossi, cattolici, protestanti e anglicani, siamo chiamati a custodire e dare visibilità alla preghiera di Gesù: “che tutti siano uno”! Proprio il 22 gennaio di quest’anno abbiamo ricordato il centenario della nascita di Chiara Lubich che, attraverso il movimento dei Focolari, ha espresso l’urgenza e la concreta attuazione dell’unità: tra persone, nelle comunità parrocchiali, tra cristiani e altre religioni, nell’orizzonte del mondo intero. Uno degli ultimi messaggi di Chiara era la semplice frase: “Siate sempre famiglia!”, cioè curare bene i nostri rapporti ed avere tra di noi uno spirito di famiglia. Essa fa riferimento alla figliolanza di Dio di ogni essere umano e di conseguenza alla fratellanza universale. «Ci trattarono con gentilezza»: è una citazione tratta dagli Atti degli apostoli  e fa riferimento all’ accoglienza riservata dagli abitanti di Malta a san Paolo e ai suoi compagni di viaggio naufragati sull’ isola. È il tema scelto quest’ anno per la Settimana di preghiera per l’ unità dei cristiani. L’ospitalità è una virtù altamente necessaria nella ricerca dell’unità tra cristiani. È una condotta che ci spinge ad una maggiore generosità verso coloro che sono nel bisogno. Le persone che mostrarono gentilezza verso Paolo e i suoi compagni non conoscevano ancora Cristo, eppure è per la loro “inusuale gentilezza” che un gruppo di persone divise viene radunato in unità. La nostra stessa unità di cristiani sarà svelata non soltanto attraverso l’ospitalità degli uni verso gli altri, pur importante, ma anche mediante l’incontro amorevole con coloro che non condividono la nostra lingua, la nostra cultura e la nostra fede.

don Emanuele